CAPIRE IL CANE

CAPIRE IL CANE
Per capire e educare un cane, non è sufficiente applicare i metodi educativi appresi da varie fonti, questa compresa, si deve tentare di interpretare i suoi pensieri, si devono individuare le ragioni dei suoi comportamenti, si deve imparare il suo linguaggio nel totale rispetto della sua natura semplice
ed elementare. Se vogliamo quindi ottenere dei veri risultati dobbiamo scendere dal quel nostro traballante piedistallo umano e metterci umilmente e concretamente dalla parte del cane.










ADDESTRARE
Rendere abile, capace di avere reazioni precise  a specifiche situazioni. Spesso sono i padroni a scegliere le reazioni che il cane deve avere, senza chiedersi se il cane è felice.
In alcune occasioni e per discutibili usi il cane viene addestrato a reazioni e a comportamenti atti a soddisfare unicamente le voglie del padrone.

Non sono assolutamente in discussione i cani da utilità, indispensabili in impieghi
umanitari e di soccorso. Il loro necessario e mirato addestramento è possibile in quanto
i cani, selezionati accuratamente, sono in possesso di qualità naturali negate all'uomo. 

EDUCARE
Correggere il comportamento, rendere capaci di reagire alle situazioni quotidiane in modo coerente e consono alla società. L'educazione del cane lo mette in condizioni di essere inserito e pertanto più felice. Se un cane passeggia educatamente in mezzo alla gente è ben accetto perciò, non creando problemi,
il padrone lo porterà fuori spesso e volentieri. Un cane ben educato mette in risalto un padrone altrettanto ben educato, rispettoso degli animali e del prossimo.
Un cane disciplinato è un cane libero.
Esistono diversi amanti degli animali che affermano di non desiderare un cane educato (addestrato) ma di volerlo lasciar vivere nel modo più naturale possibile.
A commento di simili affermazioni è opportuno sottolineare che queste persone non hanno la più pallida idea
della vita reale del cane; va ricordato che, entro i limiti consentiti dalla società degli umani è possibile comunque offrire ai nostri compagni un ambiente naturale, è sufficiente tenere un adeguato comportamento da capo branco nel rispetto della gerarchia del gruppo, come accadrebbe fra i componenti di un branco di canidi in natura.

Addestramento a fini sportivi: 
Questo tipo di insegnamento è coerente con la natura del cane quando, pur richiedendo un livello di ubbidienza molto specializzato, rispetta la dignità e le caratteristiche caratteriali di ogni soggetto, indipendentemente dalla razza di appartenenza.
Sono fermamente convinto che vedere il proprio cane impegnato in un'attività sportiva è senza dubbio un'esperienza gratificante, ma non è assolutamente necessaria quanto l'educazione. Ciò che si raccomanda, ai proprietari che intendono sottoporre il proprio cane ad attività sportive, è di accettare sempre e comunque i suoi limiti, domandandosi prima, dopo e durante se anche lui è felice di sottoporsi agli esercizi, previsti dalla disciplina sportiva. 
A costo di attirarmi le ire di chi non condivide le mie opinioni, posso affermare di non aver mai visto un cane esultare per aver vinto una gara, al contrario, ho avuto modo di vedere molti padroni pavoneggiarsi, con altri umani, sfoggiando i simboli della vittoria del loro cane.

 Scopo dell'educazione
Così come gli umani devono sottostare ad alcune fondamentali regole comportamentali per essere accettati dalla società, così anche i cani dovrebbero, nel limite delle loro caratteristiche, adattarsi alla vita dei loro padroni.
Nell'intervenire sul comportamento, non dobbiamo cercare di umanizzare il cane, sarebbe chiedere troppo, dobbiamo educarlo ad avere abitudini che non interagiscano in modo negativo con coloro che ci e gli stanno intorno.
La ragione per cui molti non amano i cani, è dovuta ad esperienze negative avute con loro in passato, a questo riguardo va' ricordato che il più delle volte non esistono cani ineducati, ma padroni che non conoscono l'educazione.

Nome del cane 
il nome del cane dovrebbe essere molto breve e secco tale da provocare un suono deciso quando viene pronunciato.
Il nome deve suonare come un comando per il cane, deve generare un riflesso tale da fargli interrompere qualsiasi azione stia facendo in quel momento, per la nostra ma in particolare per la sua sicurezza. 

Secondo nome
E' utile ed importante dotare il cane di un secondo nome che suoni come un vezzeggiativo, un nome che suoni dolce a lui e a noi.
Verrà usato quando lo si deve rassicurare o lodare.
E' molto usato durante le fasi di educazione quando lo si deve gratificare oppure quando lo si deve tranquillizzare in occasioni di visite veterinarie od altro.


Alimentazione
Non inventatevi nulla, molti esperti hanno impiegato tempo e denaro per trovare alimenti giustamente equilibrati e adatti.
Se l'alimentazione è casalinga, il vostro veterinario è un punto fermo per avere le giuste informazioni. 
Il nostro dovere è quello di alimentare in modo adeguato il nostro cane.
Le cose che si raccomandano:

- usa una dieta adatta all'età ed alla vita quotidiana del cane

- varia la dieta il più possibile

- mantieni più o meno costante l'ora del pasto

- non dare nulla fuori pasto

- a turno,tutti i componenti della famiglia devono somministrare i pasti

Gli esercizi di educazione devono avvenire a stomaco vuoto, l'ideale sarebbe terminare gli esercizi con la somministrazione del pasto.

Correzione
Le correzioni sono necessarie a controllare o ad annullare alcuni comportamenti sgraditi, generati da stimoli non controllabili.
Va ricordato che, il cane ripropone con frequenza uno specifico comportamento, in quanto la conclusione dell'evento è piacevole e gratificante (rinforzo positivo), volendo avviare una specifica correzione, è inutile accanirsi sull'effetto durante la sua manifestazione, è necessario invece intervenire sulla conclusione rendendola spiacevole e non gratificante (rinforzo negativo). Gli interventi devono essere decisi e convinti
negli intenti, ma assolutamente non traumatici nell'esecuzione.
Per ottenere dei risultati solidi nel tempo, devi intervenire con pazienza  e fermezza, senza cadere in smancerie o impugnare il bastone, usa la testa. E' indispensabile cercare di capire quali sono le debolezze del cane, ricorda però che i metodi che funzionano per alcuni, possono generare effetti opposti in altri, perciò evita di copiare sistemi di sana pianta, prendi spunto ma poi adatta il tutto alla tua realtà.
Spesso i risultati tardano a venire, non scoraggiarti, devi innanzitutto convincere te stesso che ciò che stai facendo è giusto e necessario, ti renderai conto dei risultati nel momento in cui non cercherai più di perseguirli.
Un buon padrone si può definire tale quando rispetta la libertà ed i diritti degli altri, pretende rispetto dal proprio cane tenendo conto delle sue esigenze e della sua natura.

Il collare
durante l'educazione usa un cinturino di cuoio o nylon di giuste dimensioni, allacciato che non si sfili dalla testa e che non strangoli.
Evita collari metallici.
Gli strangoli non sono indispensabili all'educazione e vanno comunque usati sotto la guida di esperti.

Il guinzaglio
di lunghezza adeguata alla taglia del cane. Durante l'educazione di lunghezza fissa ( 120 - 140 cm) in cuoio o nylon. Evita le catenelle, non sono molto adatte e fanno male alle mani.

I giochi
un paio, di dimensioni adeguate, in  lattice morbido con o senza sonaglio che lascerai a disposizione in modo alternato, mai entrambi contemporaneamente.


Le prime lezioni  
Le esperienze degli educatori consigliano di tenere lezioni molto brevi, le prime di qualche minuto, aumentando il tempo gradualmente fino ad arrivare ai quindici minuti consecutivi non più di due volte al giorno e comunque distanziate di qualche ora.
Il cane deve essere a stomaco vuoto, in tal modo i premi alimentari (bocconcini) saranno molto più efficaci.

Pet teraphy: dagli animali un aiuto per bambini e disabili

Chiamata comunemente pet-therapy, il suo termine italiano è "zooterapia" e si tratta di una psicoterapia dolce per curare diverse patologie fisiche e psichiche, basata sull’interazione delle persone con certi animali. 

La pet teraphy nasce nel 1953 quando lo psichiatra infantile Boris Levinson, alle prese con un piccolo paziente affetto da autismo, scoprì che il bimbo al contatto col suo cane, si mostrava più spontaneo e disponibile all'interazione.

Chiamata comunemente pet-therapy, il suo termine italiano è "zooterapia" e si tratta di una psicoterapia dolce per curare diverse patologie fisiche e psichiche, basata sull’interazione delle persone con certi animali.

PER QUALI PAZIENTI E' INDICATA QUESTA "TERAPIA DOLCE"?
La pet-therapy si è dimostrata molto utile nella riabilitazione di pazienti anziani, per esempio quelli ospiti di case di riposo. Si è osservato infatti che a periodi di convivenza con animali è corrisposto un generale aumento del buon umore, una maggiore reattività e socievolezza, contatti più facili con i terapisti e un miglioramento nello stato generale di benessere per coloro che spesso, soffocati dalla solitudine e dalla mancanza di affetti, si chiudono in se stessi rifiutando rapporti interpersonali), disabili (in questo caso si tratta di ipoterapia o terapia equestre, e questa agisce in modo globale, sollecitando la partecipazione di tutto l'organismo senza che si possa dire quale sistema organico o mentale sia il primo ad essere interessato e si utilizzata nella riabilitazione fisica dopo incidenti o in determinati casi di handicap fisici piu' o meno gravi) e sopratutto nei bambini affetti da autismo e sindrome di Down, il contatto con un animale può infatti aiutare a soddisfare certi bisogni come mancanza d'affetto, insicurezza,e difficolta' nelle relazioni interpersonali, e aiuta addirittura a recuperare alcune abilità che queste persone possono avere perduto.

Gli animali infatti potenziano le cure mediche e alleviano disturbi psichici e la depressione,tipica sopratutto nei bambini che a causa della malattia si trovano ricoverati per lunghi periodi in ospedale ed è stato possibile constatare, negli ospedali dove si pratica la pet-therapy, che i bimbi che sono stati a contatto con gli animali ospitati dalla struttura, hanno superato con maggiore serenita' la trafila degli esami e della degenza, riuscendo a riacquistare il sorriso e un po' di tranquillita' e stabilita' psicologica, abbandonando quella serie di disturbi (enuresi nottura, disturbi del sonno, disturbi dell'appetito e del comportamento) che si erano venuti a creare proprio a causa dello stress, della paura e della noia tipici dei periodi di degenza.

CHE ANIMALI SI UTILIZZANO IN QUESTO PERCORSO?
Gli animali coinvolti nei programmi di pet-therapy sono animali domestici e piu' spesso si preferiscono cani e gatti, poi i criceti, conigli, e a seguire asini, capre, cavalli, e infine i delfini, qualunque sia l'animale che il psicoterapeuta scelga per quella determinata situazione,la sua presenza aiutera' a  risvegliare l'interesse del paziente che ne verra' a contatto, catalizzando la sua attenzione, (proprio grazie all'instaurazione di relazioni affettive e canali di comunicazione privilegiati tra paziente e animale), stimolando energie positive distogliendolo o rendendogli più accettabile il disagio di cui è portatore.
Nel caso dei piccoli pazienti la pet therapy prevede che il bambino si occupi dell’animale, gli dia da mangiare, lo coccoli, lo accarezzi e giochi con lui e che queste attività vengano svolte insieme ad altri bambini, in modo da favorire la socializzazione.

Da poco tempo, la pet-therapy si sta sperimentando anche nelle scuole italiane ed è rivolta a quei bambini o adolescenti che hanno difficolta' ad integrarsi con gli altri e con l'ambiente circostante serenamente. Si puo' trattare di ragazzi con disturbi neuromotori, cognitivi e/o comportamentali o che semplicemente hanno difficolta' a socializzare con i coetanei; gli amici a quattro zampe attivera' la loro curiosita' ma non solo, pare che risvegli la voglia di mettersi in gioco e  di migliorarsi con ottimi effetti; questo progetto si è messo in atto per migliorare la qualita' della vita all'interno della scuola dei piccoli con disturbi ma anche per sensibilizzarli e responsabilizzarli verso il mondo degli animali, permettendo al corpo e alla mente di sviluppare armonicamente e in modo equilibrato favorendo la socializzazione e i rapporti interpersonali con gli altri bambini normodotati

PET THERAPY E SCUOLA
Il progetto seguito da neuropsichiatri infantili, psicologi, veterinari, educatori profesionali e istruttori cinofili, per ogni caso a se', puo' comprendere semplici attivita' ludico-educative o un vero e proprio percorso di formazione per insegnare al paziente a prendersi cura dell'animale pulendolo, spazzolandolo, giocando con esso e dandogli da mangiare, insegnandogli a conoscere la vita dell'animale e istruendolo sulla salute fisica ed emotiva dell'animale stesso. I progetti sono atti a migliorare l'autostima del paziente e a farorirne la responsabilizzazione verso il mondo animale.
Grazie a queste attività ludiche che comportano la presenza degli animali nelle scuole, si possono superare molti ostacoli, impostando diversamente lo svolgimento delle normali attività didattiche della scula, rendendole più dinamiche e meno stressanti, mettendo anche i bambini che per vari motivi (disturbi-psichici o motori- ) sono ostacolati,nella condizione di  poter raggiungere lo stesso livello sviluppo di tutti gli altri bambini normodotati e di sviluppare al massimo le potenzialità che ciascun bambino possiede.

BENEFICI DELLA PET-THERAPY: vari studi ci dicono che la pet-therapy aiuta il movimento fisico rispettando la  possibilità del disabile,aiuta a conoscere in diretta la natura, la diversità, i limiti dei cicli vitali, sia biologici che sessuali,stimola l’elaborazione del linguaggio verbale a partire dai toni della voce, aiutando a conoscersi e a migliorare la propria immagine dinamica,aiuta ad individuare i segnali non-verbali nella comunicazione,aiuta a sviluppare la fiducia in se stessi, inducendo o a esperienze di movimenti nuove, di modi sconosciuti di comportarsi, di sentire e di essere,offre un senso di protezione e quello di un legame di dipendenza e di cura,aiuta ad apprendere e ad interiorizzare il senso di responsabilità e funziona da valvola di sfogo emotivo.

Il Cane e l'Uomo

Chi di noi non ha mai avuto un cane? O, meglio, chi di noi non li ama?
Diciamocelo, è impossibile non amare i cani: sono animali allegri, compagni fedeli ed insostituibili, dotati di un sesto senso impressionante e di un animo nobile. Non è stato solo il fatto di aver coabitato con l'uomo fin dagli albori della civiltà umana ad avere reso il cane un compagno così fondamentale per l'uomo, ma è stato anche merito del suo cuore generoso e delle innumerevoli attenzioni che ha sempre dedicato al suo padrone.
Quelle che però i cani dedicano al padrone non sono solo delle attenzioni: sono delle vere e proprie dimostrazioni di affetto, fiducia e rispetto che il cane manifesta volontariamente nei confronti del proprio capobranco. Proprio per questo, ormai, i cani sono divenuti una parte importante dell'odierna società e, nella stragrande maggioranza dei casi, sono considerati dei membri della famiglia a tutti gli effetti. Delicati e pazienti con i bambini, obbedienti e rispettosi con gli adulti, perfetti compagni di gioco, ma, allo stesso tempo, seri e temibili guardiani: ecco l'amico che tutti vorremo.
Questo amico abita in moltissime delle nostre case: ha quattro zampe ed una coda, abbaia o ringhia solo quando è necessario e scodinzola quando gli rivolgiamo uno sguardo.
Al nostro cane non importerà mai quello che siamo o quello che facciamo, ciò che gli importa è la nostra presenza perchè noi, padroni ed amici, rappresentiamo il suo capobranco, il suo punto di riferimento per cui lui lavora e vive. In fondo, ricordiamo, il cane discende dal lupo e, per questo, elegge, tra tutti i membri della famiglia, un proprio capo che seguirà fino in capo al mondo e per cui sarà disposto a sacrificare sé stesso.
Da amanti degli animali, possiamo dire con assoluta certezza che un compagno così dolce e fedele sarà impossibile da sostituire e, per quanto anche gli altri animali sappiano essere dediti all'uomo, forse nessuno mai riuscirà ad eguagliarlo; questo, ovviamente, senza nulla togliere agli altri animali che ci colorano la vita e ci accompagnano in ogni momento.
Non dimentichiamo poi il ruolo fondamentale che il cane svolge nella società: questi infatti non sono solo animali da compagnia, ma, data la loro spiccata intelligenza, sono adatti anche a svolgere dei veri e propri servizi per la società. Partendo dai famosi cani poliziotto, ai cani da soccorso, fino ai cani guida per persone non vedenti, i ruoli che questi insostituibili amici ricoprono sono infiniti e possono definirsi dei veri e propri lavori la cui unica retribuzione è il cibo, un rifugio sicuro e tanto affetto. Ma non è affatto poco per questi speciali amici a quattro zampe, perchè i cani non chiedono altro, per essere felici non hanno bisogno di altro.
Insomma, dicendo 'cane' non si indica solo un animale, ma tutto un modo fatto di sentimenti profondi ed indissolubili che, da tempi immemorabili, lo hanno legato all'uomo.
Molti ora diranno che è solo un animale, e, a questi, tutti noi amanti degli animali e dei cani vorremo rivolgere una domanda: quanti uomini conoscete che abbiano la stessa viscerale dedizione nei confronti di un altro essere che non sia un loro simile?

Non dobbiamo guadagnarci la sua fiducia o la sua amicizia: è nato per essere nostro amico; quando i suoi occhi sono ancora chiusi, lui già crede in noi: prima ancora di nascere, ha già dato se stesso all'uomo".

Il Cane


Il cane, inseparabile amico dell'uomo da tempi immemorabili, deriva molto probabilmente dal lupo da cui si è distinto a causa di una progressivo processo di domesticazione e di selezione. Questa sua antica origine spiega il suo nome scientifico di Canis lupus familiaris e la sua iscrizione al genere Canis, nella famiglia dei canidi. Come ben sappiamo, il cane è un mammifero carnivoro, ma non tutti sanno che, occasionalmente, può cibarsi anche di piante le quali, selezionate grazie ad un raffinato istinto, gli permettono di depurarsi e mantenere sano il proprio organismo.
Distinguere il cane dal suo antenato selvatico è davvero semplice, salvo qualche eccezione  per cui alcune razze canine hanno tratti altamente somiglianti a quelli del lupo, poiché, a causa della selezione e della vita accanto all'uomo, questo animale ha assunto dei caratteri morfologici specifici della sua specie: volume della testa ridotto, dentatura meno affilata, intestino più breve e diversissime colorazioni del mantello. Un qualcosa che è invece rimasto praticamente intatto nel corso dei secoli e che, ancora oggi lo accomuna in modo impressionante al lupo, è il comportamento. Infatti, non ci sono differenze comportamentali di assoluto rilievo che distinguano il cane del lupo: il cane, come il suo predecessore, per esempio, mantiene tuttora il senso del branco; il bisogno di una figura autoritaria, cioè di un capobranco e via dicendo.
La selezione avvenuta nel corso dei secoli, non ha infatti modificato nessun tratto essenziale del carattere e del comportamento dei lupi; piuttosto ne ha sviluppato maggiormente alcuni, quelli più favorevoli alla convivenza, e attenuati altri senza aggiungere né togliere nulla di nuovo a ciò che, già in natura, era perfetto così.
Più difficile, invece, potrebbe essere la distinzione tra le diverse razze di cani, soprattutto ad un occhio poco esperto. Esistono infatti razze molto simili ma che si distinguono, l'una dalle altre, per delle piccole differenze fisiche e caratteriali; altre volte invece, cani molto diversi all'apparenza, appartengono invece alla stessa razza (per esempio: collie e pelo lungo e collie e pelo corto).
In ogni caso, parlando dei cani in generale, possiamo fornire alcuni dati che, ovviamente, saranno puramente indicativi.
La lunghezza dei cani può variare dai 20cm fino al metro e mezzo, per un'altezza al garrese che oscilla dai 15cm ai 100cm. Il peso può andare dai 700grammi delle razze più piccole fino i 100kg delle razze più grandi, grosse e pesanti. Naturalmente, esistono anche esemplari che sforano questi grossolani standard appena riportati. Persino la longevità di questi animali dipende molto dalla razza e si è riscontato che i cani di sangue non puro, i così detti 'bastardi', hanno in media una vita più lunga.
Uguale per tutte le razze, invece, è il discorso che possiamo fare riguardo la riproduzione di questi animali: i periodi riproduttivi, nell'arco di un anno, sono due, in primavera ed in estate. La gestazione ha una durata media di 9settimane al termine delle quali la femmina partorisce dai 2 ai 16 cuccioli (questo dato varia leggermente a secondo della taglia) che dovranno necessariamente restare con la madre fino almeno ai tre mesi di vita.

UN METODO DI ADDESTRAMENTO: IL CLICKER

«l'uomo umanizza il cane e il cane rende l'uomo un pò canino»

UN METODO DI ADDESTRAMENTO: IL CLICKER

Il clicker è un semplicissima scatoletta di plastica con all'interno una lamella metallica che con la pressione del vostro dito emette un suono breve e caratteristico, tipo click-clack. Ma come potrebbe tornarci utile? Uno degli aspetti più critici nell'addestramento di un animale è la comunicazione. Non potendo contare sulla nostra evoluta comunicazione verbale dobbiamo limitarci ad una forma molto più semplice. Ci accontenteremo di un semplice segnale che "esprima" la nostra approvazione, un segnale per marcare positivamente quel particolare comportamento che è di nostro interesse.

Muniamoci di un clicker, di una scorta di apprezzati bocconcini e di un pochino di pazienza. Aspettiamo che il cane proponga spontaneamente la posizione che ci  interessa, ad es. il terra. Se conosciamo bene il nostro animale, non faticheremo ad intuire quando succederà e così non sprecheremo molto tempo. Con un preciso click segneremo l'istante in cui l'animale va a terra e quindi immediatamente dopo gli recapiteremo un gustoso bocconcino. Ripetendo un po' di volte questa trafila, avremo la ragionevole sensazione che il cane abbia capito il meccanismo del gioco e un po' ci stia "usando".

Sempre più spesso, quando il nostro sguardo incrocerà quello del cane, lo vedremo proporre quel comportamento. Certo non è esattamente quello che ci eravamo prefissati di ottenere. Il cane va a terra, molto spesso, ma non quando vogliamo noi. Non abbiamo il controllo. Scegliamo allora una parola od un gesto che utilizzeremo come richiesta e iniziamo a proporla immediatamente prima che il cane si acquatti. L'associazione del nostro segnale sarà inizialmente casuale. Cambiamo ora le regole del gioco evitando di rinforzare il nostro cane quando offre quel comportamento spontaneamente, cioè in assenza del nostro segnale. Ed ecco che in poco tempo raggiungeremo il nostro obbiettivo: il cane imparerà ad aspettare il nostro segnale prima di proporre il terra. Gli animali non sprecano energie inutilmente.

RAZZE: BASENJI
il Basenji è un cane pulitissimo, si può definire addirittura il più pulito tra i cani. Non solo non sporca assolutamente in casa, ma si pulisce personalmente come un gatto, ed è per natura privo di qualsiasi cattivo odore. E’ una razza quasi muta, non abbaia mai. Ha un aspetto intelligente. E’ una razza abbastanza ubbidiente e fedele. E’ sicuramente un perfetto compagno per tutta la famiglia. Adatto anche per stare a tempo pieno insieme a bambini. Non ha nessun problema di adattamento, ed anche se è originario dell’Africa, si adegua senza problema alle case europee. Si dimostra sempre vivace, festoso e allegro. Sono molto curiosi e trattano l'uomo come un amico, non in modo sottomesso. La loro curiosità li può rendere a volte disubbidienti e possono convivere con altri animali se abituati fin da piccoli. Adorano condividere ogni esperienza di vita familiare ma non tollerano molto la solitudine...si annoiano. Adatti a famiglie numerose, con altri animali o con un piccolo giardino o che possono dedicargli molto tempo.

RAZZE: BORDER COLLIE



Il border collie è una razza da tempo conosciuta nei paesi anglo-sassoni, tuttavia nella nostra penisola la fama del border è dovuta soprattutto ai numerosissimi spot pubblicitari, ai film e ai vari mass media, ma non bisogna lasciarsi prendere dai facili entusiasmi e prenderlo senza i giusti accorgimenti e la giusta informazione perché il border collie non è un cane per tutti.
Il border collie è un cane che appartiene al gruppo dei pastori, le sue origini sono proprio quelle del pastore e a differenza di altre razze in cui l’attitudine originale è andata ad eclissarsi, nel border la conduzione è qualcosa che ha nel sangue. Il border è un pastore da conduzione e non da difesa, tuttavia resta sempre un pastore, e come pastore ha determinate caratteristiche, è territoriale, è dominante e non si sottomette. Il fatto che non si sottomette dipende dal fatto che il border oltre ad essere un pastore ha un’intelligenza davvero spiccata, e riesce a valutare se il padrone è degno di lui o meno, il rapporto tra border e padrone si basa solo sul rispetto, quindi se il padrone riesce a farsi valere e a farsi rispettare si potrà avere un rapporto splendido ed unico, differente dalle altre razze, altrimenti si potranno avere seri problemi, il cane potrebbe avere atteggiamenti aggressivi, possessivi e dominanti.
Per farsi rispettare da un border, proprio per la sua grande intelligenza, bisogna raggiungere dei compromessi, non bisogna MAI usare la violenza, nel border ancora di più ma in tutti i cani, violenza genera solo violenza, ancora in più nel border perché se gli si usa violenza, essendo un cane che non vuol essere sottomesso possibilmente si ribellerà, ma non bisogna almeno inizialmente neanche essere troppo permissivi. Quando si prende un border in casa o anche fuori casa, bisogna sapere che c’è bisogno di un certo lavoro basato su semplici regole, che servano a gerarchizzare il cane specialmente nel primo anno di vita, una volta cresciuto si può essere più tranquilli se il proprio cane ha raggiunto una propria posizione in famiglia.
Pertanto prendendo un border bisogna educarlo al suo posto nel “branco”, moltissimo fa l’imprinting fino ai 3 mesi con la mamma e i fratelli e poi con i padroni e gli altri cani, il resto del lavoro deve essere fatto dal padrone stesso. Bisogna educarlo a mangiare o dopo di noi, o in tempi completamente indipendenti, bisogna creargli degli spazi suoi, quindi una propria cuccia, e se gli si vuole dare una poltrona o un letto non deve essere quello dei membri dominanti, meglio comunque che non siano particolarmente alti in quanto in natura i dominanti, i lupi alpha, dormono più in alto degli altri membri del branco. Bisogna stabilire i tempi di gioco e decidere quando iniziare e finire, etc… male non sarebbe fare un corso di addestramento base da persone esperte quando il cucciolo ha circa 4 mesi, può aiutare moltissimo.
Ma cosa vuol dire in effetti avere un border? Un border è un cane come più volte detto da una spiccata intelligenza, e questa può essere un’arma a doppio taglio, ma altro aspetto è che il border ha una fortissima esuberanza, ha bisogno di attività, di moto fisico…ma non solo, ha necessità di tenersi occupato mentalmente, se al border verranno a mancare queste cose si rischierà di avere a casa un cane dispettoso, distruttivo e difficilmente sostenibile. Non basta avere uno spazio verde, al border non piace semplicemente correre all’aria aperta, anche se gli fa bene, ma ha bisogno di stare a contatto diretto con il padrone e compiacerlo. Per questo il border non è consigliato agli anziani, alle persone sedentarie, e a chi ha bimbi troppo piccoli.
Prendendo un border collie, si deve pensare di fargli fare un’attività fisica, l’ideale sarebbe lo sheepdog, attività per la quale lui è nato, ovvero la conduzione delle pecore, lì potrete vedere il cane realizzato pienamente. In alternativa ci sono delle attività come l’agility o altre che potranno comunque colmare l’esuberanza del cane e renderlo comunque felice. Ad ogni modo bisogna pensare che se si tiene in appartamento il border oltre allo scendere minimo tre volte al giorno come gli altri cani, ha bisogno di fare lunghissime passeggiate e di stare a contatto con altri cani.
Il border è un cane che lavora in gruppo anche con altri cani, quindi in teoria non è particolarmente aggressivo con gli altri esemplari sia maschi che femmine. Il border a casa convive con le altre razze o con i meticci, ma avendo più border a casa, potranno avere più modo di interagire tra di loro dato che hanno le stesse caratteristiche, gli stessi modi di giocare e di comportarsi.
Un border è un cane a cui i comandi si insegnano facilmente, già in pochi mesi sa sicuramente eseguirli se insegnati in modo giusto, ed è anche importante che gli vengano insegnati.
Ci sono diversi tipi di allevamenti ormai, c’è chi seleziona solo la bellezza del pelo, chi solo le attitudini al lavoro e chi entrambe le cose, e questi sarebbero quelli su cui puntare…l’importante è che il cane sia preso da persone serie, che si sappia l’origine, la linea di sangue e tutto quanto [tutto certificabile e riscontrabile nel pedigree].
Quanto se è meglio maschio o femmina, è più o meno lo stesso, ma alla prima esperienza meglio sicuramente una femmina, più remissiva e meno territoriale.
Ad ogni modo i border sono cani di grande docilità, per cui se si riesce a instaurare un giusto rapporto e una buona educazione, si riesce a creare con il cane un rapporto unico.

il cane a passeggio con il bambino

Nelle case americane si può trovare alla parete una scatolina che consente di monitorare le uscite di Fido. Si chiama Accuwalker ed è un dispositivo cui viene appeso il guinzaglio: quando il cane viene portato fuori per la passeggiata il programmino ne registra l'uscita segnando l'ora e la durata. In questo modo chi rientra sa da quanto tempo Fido è chiuso in casa e se è necessaria un pò d'aria coinvolgendo così tutti i membri della famiglia nella gestione del cane, come è giusto che sia!. Tuttavia, anche se sarebbe fantastico delegare ai nostri bambini l'onere delle uscite di Fido, dobbiamo tenere in mente che portare il cane a spasso è una grande responsabilità e prima di lasciare che nostro figlio possa farlo bisogna considerare alcuni aspetti importanti:

ETA' DEL BAMBINO
I bambini al di sotto dei 10 anni non dovrebbero mai portare a spasso da soli il proprio cane. Data la giovane età, di fronte ad una difficoltà o un pericolo, non saprebbero come reagire. Il bambino deve essere grande abbastanza anche per comprendere che alcuni "incidenti" di percorso possono capitare durante il tragitto ovvero il cane litiga con un suo simile, è "attratto da una cagnetta", vede un gatto o semplicemente fa la popò!. In tutti questi casi il bambino deve sapere cosa fare e sarà nostro compito insegnarlo.

LA TAGLIA DEL CANE
La misura del cane è un fattore importante, un animale di razza molto grande possiede una forza incontrollabile per un bambino piccolo che ovviamente lo gestirebbe con molta fatica. Probabilmente sarebbe il cane a portare a passeggio il bambino e non il contrario!

USO CORRETTO DEL GUINZAGLIO
Se il nostro bambino ha la giusta maturità per portare a spasso il proprio cane è importante andare per gradi e mostrargli come si conduce Fido al guinzaglio. Gli insegneremo i comandi di base, quale tono di voce usare, come tenere il guinzaglio senza far male al cane e altre cose connesse alla passeggiata. E' una occasione di interazione con nostro figlio ma anche col cane. Appena possibile e in luoghi non frequentati da altri cani o persone, possiamo lasciare il guinzaglio al bambino che così avrà modo di imparare praticamente.

CANE EDUCATO!
E' molto importante che il nostro cane sappia andare a passeggio senza tirare al guinzaglio o peggio correre senza controllo alla vista di un altro cane o di un gatto. Questo implica un buon addestramento nel quale si apprenderanno anche i comandi giusti per farsi obbedire dal proprio cane. Una volta educato il cane dobbiamo essere certi che dia retta al suo padroncino rispondendo tempestivamente ai suoi comandi. Se ciò non avvenisse probabilmente Fido non rispetta adeguatamente il bambino. In questo caso ci sono solo due cose da fare: aspettare che il bambino sia un pò più grande oppure frequentare un corso di obbedienza in cui siano coinvolti il cane e vostro figlio.

Comunicazione del Cane: i segnali di calma

I cani sono animali che preferiscono evitare lo scontro, sono tendenzialmente pacifici. Voi direte: ma come, se si sentono e si vedono tanti Cani aggressivi?! Eppure i Cani, come i lupi e come molte altre specie, non ritengono l’aggressività la prima arma cui ricorrere.
Certo, è normale lottare per ottenere le risorse, il cibo, lo spazio, le femmine, ma solo se e quando è indispensabile farlo. Almeno che, ovviamente, non abbiano un problema comportamentale.

Gli animali, infatti, hanno sviluppato spesso delle forme di comunicazione che permettono di evitare attacchi e lotte inutili e pericolose per l'individuo stesso. La selezione non favorisce i maschi più valenti nel combattimento, ma quelli che più efficacemente si battono per il controllo di una situazione determinante.

Il maschio che ha più successo non è il rissoso ad oltranza, ma quello in cui l'inclinazione alla lotta e alla fuga si equilibrano.
Non il comportamento aggressivo quindi, ma un equilibrato sistema aggressione-fuga provvede a quella distribuzione territoriale che impedisce dannose interferenze (Timbergen, 1971).

I Cani, come tutti sappiamo, comunicano in modo molto diverso dal nostro. Mentre gli esseri umani utilizzano principalmente la comunicazione verbale, i Cani si avvalgono principalmente della comunicazione olfattiva e di quella visiva. Sono soprattutto le posture che permettono ai Cani di comunicare tra loro e con noi: la posizione delle orecchie, della coda, lo sguardo, ecc. hanno molti e differenti significati.

Due Cani che si incontrano prima si annusano e si studiano: il dominante mostrerà la coda dritta, orecchie in avanti, il corpo rigido, lo sguardo fisso verso gli occhi dell'avversario ed eventualmente i Canini in mostra e i peli della schiena ritti, ma se l'altro Cane assumerà un atteggiamento sottomesso, cioè coda tra le gambe, orecchie all'indietro, sguardo rivolto altrove o addirittura si butterà a terra mostrando il ventre e la gola, allora difficilemte ci sarà uno scontro: comunicando hanno già determinato i reciproci ruoli, non hanno alcun bisogno di lottare per determinare la gerarchia.

Negli ultimi anni, una straordinaria studiosa del comportamento, riconosciuta a livello internazionale, Turid Rugaas, ha scoperto 27 differenti posture e movimenti che i Cani utilizzano per comunicare, e li ha denominati Calming Signals o Segnali di Calma.

Questi segnali corporei hanno principalmente due funzioni: indicare le intenzioni pacifiche di chi li emette oppure manifestare un certo stato di apprensione o ansia. In realtà le due cose si fondono: quando un Cane emette dei segnali di calma per pacificare l'altro, probabilmente lo fa perchè non si sente a proprio agio e vuole allentare la tensione.

Possiamo dire che noi, quando vogliamo mandare un segnale di pacificazione che possa sciogliere la tensione tra due persone, utilizziamo il sorriso. Il Cane utilizza tutta una serie di segnali che vedremo in seguito.

Alcuni di questi segnali possono essere riprodotti dall’uomo per comunicare con i Cani e renderli più tranquilli e disponibili nei nostri confronti.

E’, a mio parere, un nuovo mondo molto affascinante, che ci permette di fare un passo in avanti verso la comprensione del Cane e verso una comunicazione tra uomo e Cane ancor più profonda.

Vediamo quindi di cosa si tratta.

QUALI SONO I SEGNALI DI CALMA O SEGNALI DI PACIFICAZIONE


1) Distogliere lo sguardo, girare la testa ed il corpo

Quando due Cani si incontrano può capitare di vedere uno strano “scambio di sguardi”: se i due si fissano reciprocamente, allora entrambi stanno sfidando l’altro e molto probabilmente arriveranno ad aggredirsi per decidere il reciproco ruolo.

Se invece uno dei due, o entrambi, distolgono lo sguardo, magari girando anche la testa, allora si rilasseranno e difficilemente arriveranno ad uno scontro fisico: hanno comunicato le loro intenzioni pacifiche, hanno messo in pratica i Calming Signals, come dire “non voglio confrontami con te, non ho cattive intenzioni, sono pacifico”.

Lo stesso accade con noi esseri umani: se, quando guardiamo un Cane, questo distoglie lo sguardo, vuole comunicarci le sue intenzioni inviandoci i Calming Signals.

Forse noi lo stiamo intimorendo, proprio perché lo fissiamo senza rendercene conto, oppure perché siamo in una posizione che lo spaventa, ed allora il Cane, sentendosi un po’ insicuro o stressato, inizia a voltare la testa e magari anche il corpo in un’altra direzione: vuole farci comprendere che non ha alcuna intenzione negativa nei nostri confronti.

Un Cane che ci invia Segnali di Calma può anche indicarci che non si sente molto sicuro: dobbiamo allora fermarci un attimo e riflettere, forse stiamo comunicando in modo errato ed il Cane non capisce cosa desideriamo fare, oppure il soggetto è particolarmente pauroso e non desidera farsi avvicinare da persone estranee. E’ arrivato il momento di rispondere al Cane con segnali di calma.

Infatti anche noi possiamo utilizzare i segnali di calma: quando incontriamo un Cane non dobbiamo fissarlo, bensì guardarlo e distogliere lo sguardo, preferibilmente voltando anche la testa e mettendoci con il nostro corpo leggermente girato (dando al Cane il nostro fianco).

Ripetendo più volte questi gesti: guardo un attimo e distolgo lo sguardo, guardo un attimo e distolgo lo sguardo, e così via.

Il Cane, se è in grado di comprenderli, si sentirà più tranquillo e più disponibile a conoscerci.

Pensiamo a quante volte un proprietario sgrida il suo Cane e questo volta lo sguardo: il proprietario si sente quasi offeso da ciò, prende la testa del Cane e la volta verso di se, dicendo “guardami quando ti parlo!”.

Questo è un esempio di quanto sia importante invece comprendere i segnali che il Cane ci sta inviando: ha perfettamente capito che lo stiamo sgridando, accetta la punizione e cerca di farcelo comprendere.

2) Avvicinarsi di lato, facendo un percorso non diretto

Per i Cani il modo in cui ci si avvicina è molto indicativo: un avvicinamento frontale e diretto può indicare sicurezza, dominanza, sfida e provocare, quindi, reazioni aggressive o di paura.

Un avvicinamento indiretto, cioè percorrendo un’immaginaria curva che porti un soggetto al lato dell’altro individuo, è invece un segnale di pacificazione che indica che l’individuo che si sta avvicinando non cerca lo scontro od il confronto, anzi, le sue intenzioni sono pacifiche.

Pensiamo, allora, a cosa accade quando portiamo i nostri Cani al guinzaglio e ci avviciniamo agli altri Cani con una traiettoria diretta...quali segnali stiamo, involontariamente, mandando? E quante probabilità abbiamo che questo incontro si risolva in un’aggressività?

Se invece ci avvicinassimo gli uni agli altri facendo traiettorie a forma di curve, allora potremmo abbassare i livelli di apprensione e di stress che invece si creano con avvicinamento diretto ed avere maggiori probabilità che l’incontro si risolva con una pacifica conoscenza reciproca.

Allo stesso modo, quando siamo soli e vogliamo avvicinare un Cane che non conosciamo, la cosa migliore è di effettuare un avvicinamento non diretto, facendo una curva ed arrivando dando il fianco al Cane.


3) Sbadigliare

Un Cane può sbadigliare perché ha sonno, ma molto più spesso lo fa perché è a disagio, stressato o vuole comunicare un segnale di pacificazione.

Ricordo un Cane che era molto pauroso quando usciva in passeggiata: i proprietari avevano notato che fuori continuava a sbadigliare, mentre in casa questo non accadeva. Il Cane stava comunicando uno stato di stress. Bisognava lavorare su questo problema.

Se invece un Cane si avvicina ad un altro e sbadiglia, probabilmente vuole comunicare pacificazione e magari un po’ di insicurezza o stress.


4) Sbattere le palpebre

Questo è un segnale più difficile da individuare, ma certamente utile per riprodurlo quando incontriamo un Cane: volteremo lo sguardo e sbatteremo ripetutamente le palpebre.



5) Movimenti lenti

Sappiamo benissimo che è meglio avvicinarsi ad un Cane e comunicare con movimenti lenti. Tutto ciò che è improvviso e veloce può causare uno stress o una reazione negativa (aggressione o fuga).

Quando un Cane si muove lentamente potrebbe, quindi, indicarci uno stato di stress.

Pensiamo, ad esempio, al proprietario che richiama il suo Cane con voce imperativa: il Cane si sentirà intimorito, ed invece di correre incontro al suo padrone, si avvicinerà lentamente.
Il proprietario alzerà ancora la voce, indispettito da tanta lentezza, ed il Cane, naturalmente, rallenterà ancora di più nel tentativo di pacificarlo: quanta incomprensione reciproca!
Ed il risultato finale sarà che il proprietario non otterrà mai un buon richiamo, fino a quando non imparerà a comunicare correttamente ed a interpretare i segnali che il suo Cane manda.


6) Immobilizzarsi (freezing) e/o sedersi, sdraiarsi

Questo può essere la continuazione del precedente segnale di calma: il Cane si immobilizza, magari gira lo sguardo, talvolta si siede o si sdraia. Vuole chiaramente mandarci un segnale di calma.

Anche durante il gioco posiamo osservare che i Cani, ad intervalli, si siedono. Durante il gioco è molto importante che tutti gli individui sappiano che è un momento pacifico e che, qualsiasi cosa accada, è tutto per gioco! Il classico inchino, con il posteriore alto e le zampe anteriori distese a terra, serve proprio per questo e viene spesso ripetuto proprio per pacificare l’altro.


7) Leccarsi le labbra ed il naso

Questo è uno dei segnali di calma che appaiono più precocemente nel cucciolo.

Non è semplice da notare, ma se ci facciamo caso potremo vedere quante volte i Cani lo utilizzano. Alcuni in modo più evidente, altri in modo quasi impercettibile.

Anche noi possiamo provare a riprodurlo, ma difficilmente riusciremo nel nostro intento, un po’ perché la lunghezza della nostra lingua non è sufficiente ed un po’ perché il colore si confonde con quello della nostra pelle. Comunque ci sono Cani in grado di distinguerlo senza alcuna difficoltà.


Ora sta a voi: provate ad osservare i Cani e a individuare i Segnali di Calma... vi sorprenderete nello scoprire che non ve ne eravate mai accorti, ma i Cani li utilizzano molto più spesso di quanto non si pensi.

I NOSTRI ANIMALI: CANI DA GUARDIA E DA DIFESA


"La storia offre più esempi della fedeltà dei cani di quella degli amici". 

In questi giorni si parla molto di cani cosiddetti pericolosi e di aggressioni varie. Si insiste nel classificare certe razze come cani "Killer". Nessun cane, di qualsiasi razza esso sia è un assassino, ma può reagire in modo sbagliato a certe situazioni, con l'unica arma a sua disposizione, i denti. La reazione negativa e/o positiva va attribuita sempre e solo al proprietario che dimostra di conoscere o meno la razza a cui il proprio cane appartiene e quindi lo educa o lo addestra di conseguenza. Una cosa è chiara, non si può avere nessun cane senza un minimo di cultura canina. Sperando che questo articolo possa essere in un qualche modo di aiuto nella scelta di un cane, vi illustro di seguito le caratteristiche di alcune razze canine:

I NOSTRI ANIMALI: CANI DA GUARDIA E DA DIFESA

NOME: ALANO (Deutsche Dogge). 
PAESE D'ORIGINE: Germania. - CLASSIFICAZIONE: 2° gruppo, sez. 2°; molossoidi.
Caratteristiche: peso: oltre i 60 kg. - taglia: 72 cm. per la femmina e 80 per il maschio, meglio se ampiamente superata.
Aspetto: testa allungata e diritta, stop marcato; occhi rotondi, scuri e vivaci; orecchie tagliate in punta e lunghe ma portate diritte; mascelle ben strutturate; corpo robusto, muscoloso e al tempo stesso elegante; coda di media lunghezza che tocca i garretti; manto a pelo corto, morbido e lucente; zampe larghe e in appiombo perfetto.
Colori: con o zenza maschera nera, nero, grigio, tigrato, fulvo, screziato su fondo giallo-fulvo, bianco con macchie nere (arlecchino).
PRO: non è un attacca brighe, non abbaia se non è strettamente necessario, non è aggressivo con le persone, non gli interessa comandare quanto piuttosto amare e essere amato, è molto ubbidiente basta uno sguardo per intendersi, è un cane molto pulito.
CONTRO: è costoso all'acquisto e al mantenimento, non è molto longevo come tutti i cani di grossa taglia, soffre il freddo i reumatismi e le bronchiti; l'umidità è sua nemica. Il taglio delle orecchie non è una necessità ma solo una scelta estetica.

NOME: AMERICAN STAFFORDSHIRE TERRIER (Amstaff)
PAESE D'ORIGINE: USA - CLASSIFICAZIONE: 3° gruppo,sez. 3°, terrier di tipo bull.
Caratteristiche: peso: da 20 a 30 kg. - taglia: 43-46 cm. per la femmina e 46-48 cm. per il maschio
Aspetto: cranio largo, stop marcato, mascelle potenti; orecchie tagliate o no; muscolatura molto sviluppata; pelo corto e liscio Colori: sono tutti ammessi.
PRO: la sua voglia di essere socialmente utile alla famiglia lo porta a divenire quello che noi desideriamo che esso sia: cane da difesa, da compagnia, da guardia o un buon cane da agility. Estremamente equilibrato e intelligente ha però bisogno di un padrone che lo capisca a fondo e che non ostenti mai la propria aggressività attraverso il cane. L'AMSTAFF è amato e apprezzato per le sue doti di intelligenza, equilibrio, devozione, allegria, sicurezza di sè. Esso rispecchierà le caratteristiche del carattere del proprio padrone.
CONTRO: per il suo forte temperamento è poco tollerante con i suoi simili, è perciò utile abituarlo fin da piccolo a socializzare con altri cani. In mano a un padrone con personalità disturbata può assumere comportamenti inquietanti.

NOME: BOXER
PAESE D'ORIGINE: Germania - CLASSIFICAZIONE: 2° gruppo, sez. 2°, molossoidi tipo mastino.
Caratteristiche: peso: 25 kg. la femmina, più di 30 kg. il maschio - taglia: maschio 57-63 cm. femmina 53-59 cm.
Aspetto: testa forte e asciutta con stop molto marcato; prognatismo evidente senza mostrare a bocca serrata i denti o la lingua, guance muscolose, tartufo nero leggermente in su; corpo squadrato, dorso corto e diritto molto muscoloso, garrese ben evidente, costole ben arcuate; occhi marrone scuro, orecchie attaccate alte; coda mozzata attaccata alta; pelo corto e lucente
Colori: fulvo o screziato con maschera nera limitata al muso, il bianco non deve superare 1/3 del manto.
PRO: adora i bambini e giocare, coraggioso buon cane da guardia è fedele, un vero cane naturalmente sottomesso al padrone.
CONTRO: non ama il dressage forzato e senza gioia.



NOME: BULL TERRIER
PAESE D'ORIGINE: Gran Bretagna - CLASSIFICAZIONE: 3° gruppo, sez. 3°, terrier di tipo bull.
Caratteristiche: peso e taglia: lo standard non prevede limiti di peso e altezza, ma è necessario che i soggetti diano la netta senzazione di robustezza in rapporto alla taglia. La taglia nana non deve superare i 36 cm. di altezza e 9 kg. di peso.
Aspetto: testa ovale priva di stop, muso ben riempito con profilo convesso; occhi neri sottili pungenti, orecchie piccole e diritte; coda corta portata bassa, pelo corto e brillante.
Colori: bianco e/o screziato.
PRO: affettuoso, eccellente coi bambini, ottimo e robusto cane da guardia coraggioso non molla mai.
CONTRO: più adatto alla vita in campagna che in città, necessita di disciplina da giovane; se di colore bianco potrebbe essere sordo.

NOME: BULLDOG INGLESE PAESE D'ORIGINE: Gran Bretagna - CLASSIFICAZIONE: 2° gruppo, sez. 2°, molossoidi.
Caratteristiche:peso: 25 kg. il maschio, 23 kg. la femmina - taglia: non menzionata negli standard.
Aspetto: testa molto massiccia e grande con cranio piatto, stop profondo, tartufo nero, bocca prognata con muso non sporgente oltre la linea ideale formata dalla fronte e dall'estremità del labbro inferiore senza mostrare i denti a bocca chiusa; occhi bassi espressivi molto lontani dalle orecchie piccole attaccate alte a rosa; corpo compatto, dorso corto e forte con petto larghissimo, groppa più alta del garrese, stretto di reni con ventre rientrato; zampe anteriori robuste come due colonne con piedi compatti leggermente girati verso l'esterno, posteriore è alto e forte più leggero rispetto il potente e massiccio anteriore; pelo corto con sottopelo foltissimo.
Colori: tinte uniformi fulve con le loro gradazioni, il bianco e il bianco screziato con una delle tinte ammesse. Il nero anche parziale è ammesso solo sul muso.
PRO: ama i bambini (in Inghilterra viene chiamato anche dogsitter), coraggioso cane da guardia efficace deterrente grazie al solo impatto visivo; molto pulito il manto non richiede cure particolari, affettuoso senza pari ideale per passeggiate brevi e tranquille, non abbaia quasi mai manifesta i suoi disappunti emettendo leggeri brontolii. E' il cane ideale per chi ama la bellezza funzionale e l'originalità.
CONTRO: causa la sua conformazione cranica quando dorme (circa 20 ore al giorno) russa forte, il caldo può ucciderlo, nei viaggi in auto utilizzare sempre il climatizzatore, è cocciuto e ubbidisce solo se lo ritiene opportuno e conveniente; non è un cane longevo, a causa dei suoi problemi respiratori (ansima spesso) negli anni può accusare problemi cardiaci; è molto caro all'acquisto.

NOME: CANE CORSO
PAESE D'ORIGINE: Italia - CLASSIFICAZIONE: 2° gruppo, sez. 2°, molossoidi tipo mastino.
Caratteristiche: peso: maschi da 42 a 50 kg. femmine da 38 a 45 kg. - taglia: 62-68 cm. per i maschi, 58-64 cm. per le femmine (tolleranza +/- 2cm.)
Aspetto: solido e compatto, privo di pesantezza, unito ad agilità e prestanza. Il cranio è molto largo agli zigomi (la sua larghezza è pari o superiore alla lunghezza); stop marcato il cranio diventa piuttosto piatto dietro la fronte fino all'occipite. Solco medio-frontale visibile. Tartufo nero voluminoso con narici aperte in linea con la canna nasale. Orecchie attaccate alte triangolari e pendenti, se amputate diritte a triangolo equilatero. Muso corto con faccia anteriore quadrata e facce laterali parallele, labbra superiori che coprono la mandibola. Dentatura leggermente prognata (tollerata a tenaglia e a forbice). Gli occhi ovaleggianti medio grandi in avanti con palpebre aderenti. Tronco più lungo dell'altezza al garrese non tozzo, dorso rettilineo muscoloso, torace sviluppato e disceso al gomito. Coda inserita alta grossa alla base, viene amputata alla quarta vertebra. Pelo corto ma non raso, lucido molto denso con lieve sottopelo.
Colori: nero, grigio piombo, ardesia, fulvo chiaro, rosso cervo, tigrato.
PRO: cane rustico, di grande temperamento, vigile, reattivo e molto paziente regge esperienze e condizioni ambientali difficili senza risentirne psichicamente. Ottimo da difesa e da guardia, fedele, equilibrato, estremamente duttile nel suo utilizzo (guardiano, pastore, compagno, ecc.) affidabile anche nella "pet therapy".
CONTRO: attenzione ad avvicinarlo quando è con i bambini, coi quali è molto accondiscendente, forse tenta di difenderli senza assicurarsi che la persona rappresenti un vero pericolo.

NOME: DOBERMANN
PAESE D'ORIGINE: Germania - CLASSIFICAZIONE: 2° gruppo, sez. 1°, cani di tipo pinscher e schnauzer.
Caratteristiche: peso: maschi da 40 a 45 kg. femmine da 32 a 35 kg. - taglia: 68-72 cm. i maschi, 63-68 cm. le femmine
Aspetto: testa a forma di cuneo allungato, leggero stop, labbra tese, denti a forbice, occhio medio , ovale, scuro, tartufo nero o più chiaro per i cani marroni, orecchie attaccate alte non grandi, piatte e cadenti, se amputate erette lunghe a fiamma; collo lungo a cono; tronco costruito quasi nel quadrato, garrese elevato specie nei maschi, torace alto almeno la metà dell'altezza al garrese, reni muscolosi, coda tronca alla prima o seconda vertebra; piedi compatti corti con dita arcuate privi di speroni; pelo corto, vitreo e fitto; andatura elegante, agile, elastica, sciolta;
Colori: nero o marrone scuro, sempre con focature rosso ruggine sul muso, labbra, guance, sopracciglia, gola ed estremità delle zampe con colpi di matita sulle dita.
PRO: un vero asso nella guardia e nella difesa, intelligenza pronta perciò facile da addestrare, ama compiacere il padrone; impetuoso e coraggiosissimo ma anche sensibile ed affetuoso; si adatta alla compagnia di altri animali se conosciuti da cucciolo.
CONTRO: è un cane che incute molto timore, anche se al guinzagio, alla lunga potrebbe seccarvi; deve crescere con persone equilibrate non violente con personalità forti, che sappiano imporsi con fermezza e coerenza; ha bisogno di fare molto moto, la "passeggiatina igienica" non basta per una buona forma fisica e psicologica.

NOME: DOGO ARGENTINO
PAESE D'ORIGINE: Argentina - CLASSIFICAZIONE: 2° gruppo, sez. 2°, molossoidi di tipo mastino.
Caratteristiche: peso: 45 kg. circa - taglia: da 63 a 68 cm. i maschi, da 60 a 65 cm. le femmine.
Aspetto: occhi scuri, ovaleggianti apparentemente piccoli perchè privi di pigmento nel bordo delle palpebre, muso lungo cira come il cranio con tartufo nero, orecchie attaccate alte tagliate piccole a punta; corpo più piccolo di quello dell'alano al quale assomiglia molto, coda larga e grossa ma non supera il garretto; pelo corto, raso e duro.
Colori: esclusivamente bianco.
PRO: vigile, leale, protettivo gli piace dedicarsi al padrone, rispettarlo ed essere rispettato; non è aggressivo ne pericoloso anche se può essere un difensore fuori dal comune, è calmo e posato e di buona salute; cane polivalente adatto sia alla guardia che alla difesa o alla caccia di grossa selvaggina.
CONTRO: ama dominare gli altri cani, muoversi ogni giorno in spazi aperti; evitate addestramenti troppo rigidi.

NOME: DEUTSCHER SCHAFERHUND (Pastore tedesco)
PAESE D'ORIGINE: Germania - CLASSIFICAZIONE: 1° gruppo, sez. 1°, cani da pastore.
Caratteristiche: peso: da 30 a 40 kg. i maschi, da 22 a 32 kg. le femmine - taglia: da 60 a 65 cm. i maschi, da 55 a 60 cm. le femmine.
Aspetto: testa ben cesellata, lunga e asciutta, stop moderato, cranio e muso lunghi uguali, tartufo nero, dentatura a forbice, occhi a mandorla molto scuri, orecchie di media grandezza erette e triangolari; petto profondo non troppo largo, dorso molto sviluppato, il garrese è lungo e alto più del dorso, rene largo e robusto, groppa lunga e spiovente (circa 23°), ventre risalente, coda raggiunge il garretto, è cadente e descrive una leggera curva; pelo doppio, denso, duro e ben aderente; andatura allungata, radente, che non denuncia l'affaticamento, al trotto la testa è tesa in avanti e la coda rialzata.
Colori: nero con focature intense, regolari, dal giallo al grigio chiaro, nero solo nella sella, grigio o fulvo chiaro con sfumature antracite e focature più chiare; nero o grigio a tinta unita con o senza focature; fulvo più o meno intenso.
PRO: carattere e comportamento equilibrato sicuro di sè, inoffensivo se non sollecitato, vigile e docile; estremamente duttile è adatto alla guardia come alla difesa, da protezione come da servizio, cane guida per non vedenti, per il soccorso civile o cane poliziotto; sa riconoscere le gerarchie e non si mostra eccessivamente dominante. CONTRO: non tollera maltrattamenti o prolungata inattività che lo innervosiscono e lo rendono inaffidabile.

NOME: ROTTWEILER
PAESE D'ORIGINE: Germania - CLASSIFICAZIONE: 2° gruppo, sez. 2°, molossoidi di tipo mastino.
Caratteristiche: peso: circa 50 kg. i maschi, 42 kg. le femmine - taglia: da 61 a 68 cm. i maschi, da 56 a 63 cm. le femmine.
Aspetto: testa di media lunghezza, cranio largo, lungo come il muso, canna nasale diritta con tartufo nero, labbra aderenti, denti a forbice, occhi scuri a mandorla, orecchie attaccate alte, triangolari e piccole portate in avanti, collo robusto privo di giogaia, petto spazioso, largo e profondo; torace ben sviluppato, costole cerchiate, dorso diritto, robusto, rene corto e forte, groppa larga leggermente arrotondata, la coda mozzata alle prime due o tre vertebre, mantello a pelo corto duro e fitto con sottopelo
Colori: nero con focature bruno fulve sulle guance, muso, petto, zampe, sopra gli occhi e sotto la coda.
PRO: potente e quadrato in tutte le sue parti, la sua espressione sicura e determinata indica la sua destinazione: la difesa di cose e persone. Esso è un compromesso tra il compagno e la guardia del corpo; se educato correttamente può essere un ottimo cane da famiglia, tranquillo, docile, obbediente e giocherellone.
CONTRO: non è un cane per tutti; essendo un cane "di moda", a causa di padroni inadatti, la sua fama è stata vittima di inesattezze; qualsiasi allevatore serio riconosce che il rottweiler non può fare a meno di una corretta educazione nel periodo della crescita, di un padrone che sappia farsi rispettare e abbia sempre il controllo della situazione, senza ricorrere alla violenza.

NOME: SHAR-PEI
PAESE D'ORIGINE: Cina (Hong Kong) - CLASSIFICAZIONE: 2° gruppo, sez. 2°, molossoidi di tipo mastino.
Caratteristiche: peso: dai 18 ai 23 kg. - taglia: da 40 a 51 cm. al garrese.
Aspetto: cane robusto, solido e compatto, la testa è piuttosto grande rispetto al corpo, cranio largo e piatto, stop poco accentuato; rughe abbondanti e fini ricoprono tutta la testa, muso moderatamente lungo con tartufo ben evidente di colore nero o bruno nei cani beige, occhi piccoli infossati e contornati da rughe, orecchie molto piccole a triangolo equilatero con punta arrotondata attaccate alte in avanti sopra gli occhi; tronco robusto, quadrato con dorso corto leggermente disceso, coda spessa tonda alla base inserita alta, con la regione anale scoperta. La cute forma diverse pieghe su tutto il corpo e il pelo è molto corto di una durezza fuori dal comune.
Colori: tutte le gradazioni del fulvo, marrone, nero o blu.
PRO: eccellente cane da guardia, ha ereditato dai suoi antenati la propensione a dominare i suoi simili senza tener conto della loro taglia; calmo e silenzioso ma anche curioso e pieno di iniziativa, abbaia poco solo a ragion veduta; essendo così posato si adatta bene alla vita in appartamento CONTRO: bisogna prestare attenzione al suo mantello e agli occhi, per evitare che nelle numerose pieghe insorgano irritazioni e allergie.

Naturalmente in tutte le razze esistenti è presente l'istinto predatorio e quindi chi più chi meno vede nell'essere che gli corre davanti una preda da raggiungere e solo una buona educazione o un buon addestramento può far sì che il cane non ricorra al morso per ghermire la preda. I tutti i cani è presente la gelosia che molto spesso fa vedere al cane il cucciolo nuovo o il bambino come un rivale da punire. Ci sono poi tante altre situazioni in cui il cane può assumere atteggiamenti pericolosi, e allora? Bisogna evitarli? Emarginarli? O peggio eliminarli? No, occorre solo educarli, con amore e pazienza e nel caso di manifestazioni problematiche ricorrere ad un esperto che sappia consigliarvi per il meglio. Non applicate il fai da tè sempre, alcune cose si possono fare in casa, per altre più complesse bisogna per forza ricorrere ad un esperto, altrimenti si rischia di "rovinare" il carattere di un cane e le conseguenze possono essere molto spiacevoli.


Informazioni personali

La mia foto
Appassionato cinofilo da anni, socio fondatore e Presidente della D.E.A-DOG EXPLORERS ABRUZZESI, Responsabile Cinofili Anpas Abruzzo.